ho letto un post (
questo qui) in cui mariella (bontà sua) ha voluto elencare il mio blog tra quelli da leggere. (la responsabilità è sua, rigate la sua macchina).
leggendolo la mia mente
* (l'asterisco indica che devi andare sotto, dove trovi un altro asterisco, e leggere quello che ho asteriscato) è volata via, ha fatto un salto a ritroso. ma questo non c'entra niente, cazzeggiavo.
dicevo, leggendolo, ho dato un'occhiata agli altri blog citati da mariella e mi è venuto in mente (ne approfitto per ricordarti dell'asterisco) che i motivi per cui la gente c'ha un blog sono i più disparati.
al netto dei fashionblogger, dei guardacosahofattoblogger, guardacomesonobellablogger che, se internet costasse ancora come negli anni '90, darebbero sfoggio della loro bellitudine sul pianerottolo di casa.
la gente, dicevo, c'ha un blog perché vuole esorcizzare e, al pari dei poètes maudits, incastrare i propri demoni nella carta (per quanto virtuale). la gente, dicevo, c'ha un blog perché c'ha passioni e, forse in modo inconsapevole, educa. condivide le proprie passioni e le divulga come tali. e fa bello così.
qualcuno, invecemente, c'ha un blog perché ciò che scrivi oggi può avverarsi domani. messaggi in una bottiglia da affidare ai byte. fa anche bello.
mi è venuto in mente che, quando c'avevo 16 anni (o giù di lì, insomma, durante la seconda metà dell'Ottocento) mi mettevo sul letto, prendevo un libro in mano (in quel periodo cesare pavese su tutti, ma anche alfred de vigny stello e paul verlain e gianfré patasse) (questo l'ho inventato perché mi andava). libro in mano e musica appalla nelle orecchie, ricordo soprattutto passion, di peter gabriel (colonna sUonora del film
l'ultima tentazione di cristo di martin scorsese, cugino più posato di francis scortese).
ok, libro in mano, musica appalla nelle orecchie, raggiungevo una sorta di dimensione parallela (è un'affermazione forte, ovviamente, ma non come
dimensione parallelepipeda), qualcosa di simile a una trance emotiva (comunque meglio di un
trans emotivo) e, come imbambolato e cotonato dalle onde theta mi chiedevo "cosa vuoi che succeda?". e poi andavo a prendermelo.
ecco. te che sei passato di qua perché ti vuoi male e sei convinto che devi espiare le tue pene in modo assoluto, te... cosa vuoi che succeda? lo sai? qualsiasi cosa sia, valla a prenderLa. falla accaderLA. ciò che ci accade ci sceglie. renditi visibile.
* la mente, ovvero le connessioni, i pensieri, è il frutto del cervello. è una cosa importante perché non sempre un cervello dà frutti in linea con le sue potenzialità. questo post lo dimostra: è una ca__ta