15 maggio 2018

senza titolo né futuro

lo senti anche tu quello che non sento? sai anche tu che l'orecchio vuole la sua parte e che l'essenziale
è visibile al tatto?

siamo ciò che resta quando tutto è passato, siamo ciò che importa quando tutto poco importa.

lo scrivo lo stesso che tanto non puoi vedere, lo schivo lo stesso anche se mi dovrà colpire, lo scrivo lo stesso peccato che tu non potrai vedere

e ballare nudi sul pianerottolo fino al primo rumore di maniglia, di qualcuno che apre la porta per guardare, capire, sapere e dire quello che neppure può sfiorare. perché la vita è così. c'è chi la fa e chi la giudica pronto a giurare di intendersene e di sapere, sapere prima sapere meglio e avere già capito quello che non ha i numeri per capire.

e siamo qui. ora. ogni volta che sfioro il tuo seno esprimo un desiderio e ogni volta che si avvera ti guardo e ringrazio e tu chiedi perché e poi t'accarezzo e dico così.

perché la vita è così. è ringraziare ogni giorno sentendo dentro il tumulto di essere cielo, terra aria sabbia fuoco e tutto ciò che serve

e l'amore fatto nell'erba tra fili mossi da quel vento che rinfresca la schiena sudata, con le foglie degli alberi che sfrondano suoni tribali. perché la vita è così, un bacio caldo che sa ancora di caffè e una promessa di seconda classe, sola andata ma che importa. mentre un sacco di merda ti insulta il giorno in cui muore tua madre, e né il sacco né tua madre ti dicono perché

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