19 aprile 2019

tutti in cloud

siccome blogger è una piattaforma molto limitatissima e tarpa le ali al mio genio, da oggi è attivo il mio nuovo blog.

lo trovi qui:





i commenti di chi lo ha già visitato sono deliziosi, eccone alcuni:

"un blog di cui si poteva fare a meno "(Anna - sorella)

"cos'è 'sta cazzata?" (Susanna - su'sorella)

"mio fratello ha messo al mondo un idiota" (Paolo - zio)

"mi spiace avere conosciuto l'autore di questo blog" (Aldo - amico di infanzia)

"se ci fosse il campionato del mondo di coLLionaggine, digito sarebbe stato squalificato per doping" (Giovanni - vicino di casa)

"un blog meraviglioso!" (Io)

Se hai problemi di autostima, bipolarismo o soffri di cali di fiducia, puoi anche iscriverti al feed. Sarai il secondo a sapere che ho scritto un'altra ca__ta.


12 aprile 2019

a no taitol uan

la notte è fatta per tre cose (più una) soltanto. dormire, fare l'amore* oppure leggere (e quindi pensare).

la mattina, poi, c'ha un non so che di rallentato. la luce si aggrappa pigra alle finestre, il fresco mica tanto cortese delle prime ore del giorno ci inchioda alla truce consapevolezza che l'inverno, come la febbre alta, lascia qualche segno di sé anche dopo essere passato.

scott mi guarda come se fossero 30 secondi che non mangia, il profumo di caffè mi chiama forte, i libri sparpagliati ancora di più.

la voglia di leggere qualche pagina, di riprendere da lì dove il libro è scivolato dalle mani vinto dalla gravità del sonno è tanta, ma i doveri della giornata cominciano a bussare e l'appuntamento con le pagine è una promessa da consumare la sera.

le campane sembrano avere un eco che rimbomba dentro, come un rigurgito che lascia riaffiorare i pensieri fatti e seppelliti poche ore prima.

la mia faccia da cinghiale inseguito da cacciatori divertiti e affamati mi appare allo specchio mentre lavo i denti, a quel punto, con gli occhi fissi su di me, non ha più senso spingere verso il basso ciò che ha lottato tutta la notte per uscire. il pensiero è uno e uno soltanto e galleggia.

allora ti rassegni, appoggi le mani sul lavandino e lasci cadere la testa come quando il collo pretende un momento di relax. la verità è che, ancora più del non essere amato, fa male non amare più e sentire che è stato tempo perso.

smettere di amare, pentirsi di avere amato, è la più grande sconfitta che un uomo possa sperimentare. e ammetterlo non fa stare meglio. soprattutto se, per rendersene conto, è bastato un clic.

* se avessi fatto l'amore tutta la notte avrei la tendinite al polso


8 aprile 2019

Un pezzo breve e facile sulla felicità

Ogni mattina, quando vi svegliate, recitate un breve mantra. Fatelo appena svegli, quando ancora siete stesi. Se lo fate in movimento e arrivate in sala, allora è un salamanTra.

Non è importante quello che vi dite, ha più spessore che sentiate nello stomaco la vostra presenza. Essere presenti a sé stessi e mettere in pratica ciò che vi siete detti.

Chi crede che questo riesca a piegare le forze della fisica, crei curvature spazio-temporali e apra la porta a miracoli, ovviamente sbaglia. Ma è uno strumento potente perché annebbia il senso di impotenza, di incapacità e di vigliaccheria nei confronti di sé.

Bastano 30 secondi per entrare nella modalità desiderata, per avere percezioni e capire cosa è giusto fare.

Un esempio? Ho eliminato del tutto alcune abitudini malsane. È bastato svegliarmi e, per qualche mattina di fila, mi sono imposto di dire basta. A dire il vero sarebbe stato sufficiente qualche giorno in meno, ma per due volte ho detto "pasta" e ho messo su 3 chili.

La morale? Fate attenzione a quello che (vi) chiedete. Potreste essere milanisti.

9 gennaio 2019

compro una vocale

la fragilità delle cose. tutto può precipitare in un momento, nel tempo di pronunciare una lettera, una vocale. ma è vero anche il contrario. basta un attimo affinché tutto cambi in meglio.

nessuno è immune da queste due cose. però puoi scegliere di pensare e puntare al cambiare in meglio. basta un attimo. (si agevola esempio molto esplicativo)


6 gennaio 2019

incondizionato

incondizionato: agg. m. sing. gran. farabutt. ladr. matricolat. paracul. lup. mannar. Dicesi di macchina termica che tende a rompersi a metà agosto quando tutti sono in vacanza e te dove diavolo lo trovi dove un tecnico bravo e onesto? (cit. cfr. Il Pio-Paraffine Il Devoto-Oli)

(piccolo strazio pubblicitario

ti si è rotto il condizionatore e non sai dove trovare un tecnico? cazzi tuoi

www.tecnicobravoeonesto.com

da noi troverai incompetenza, cafonaggine e prezzi da capogiro. così impari.

(fine pubblicità

incondizionato è aspettare al lato della strada una manciata di secondi o un anno.
incondizionato è superare il senso i sentimenti e le auto in doppia fila.
incondizionato è non avere giudizi e capire che ogni istante è perfetto così com'è.
incondizionato è scrivere una poesia sulle gambe, con le dita a sfiorarle piano.

è capire che tutto quello che succede non può essere diverso e che ogni tentativo, ogni fallimento, è la conseguenza logica e unica possibile di ciò che deve essere.

è guardare dormire come fossi l'unico frutto dell'unico ramo dell'unico albero sulla terra.
è vedere la luce dove non c'è. avere fiducia nel buio al buio. (da qui il detto "moglie e bui dei paesi tui"). (questa ca__ta è offerta da www.tecnicobravoeonesto.com)

è sperare che tu possa splendere sul mondo, che tu sia luce che appare nella nebbia e che, anche spenta, lascerà tracce chiare per seguire la via.


4 gennaio 2019

tu cosa vuoi che succeda?

ho letto un post (questo qui) in cui mariella (bontà sua) ha voluto elencare il mio blog tra quelli da leggere. (la responsabilità è sua, rigate la sua macchina).

leggendolo la mia mente* (l'asterisco indica che devi andare sotto, dove trovi un altro asterisco, e leggere quello che ho asteriscato) è volata via, ha fatto un salto a ritroso. ma questo non c'entra niente, cazzeggiavo.

dicevo, leggendolo, ho dato un'occhiata agli altri blog citati da mariella e mi è venuto in mente (ne approfitto per ricordarti dell'asterisco) che i motivi per cui la gente c'ha un blog sono i più disparati.

al netto dei fashionblogger, dei guardacosahofattoblogger, guardacomesonobellablogger che, se internet costasse ancora come negli anni '90, darebbero sfoggio della loro bellitudine sul pianerottolo di casa.

la gente, dicevo, c'ha un blog perché vuole esorcizzare e, al pari dei poètes maudits, incastrare i propri demoni nella carta (per quanto virtuale). la gente, dicevo, c'ha un blog perché c'ha passioni e, forse in modo inconsapevole, educa. condivide le proprie passioni e le divulga come tali. e fa bello così.

qualcuno, invecemente, c'ha un blog perché ciò che scrivi oggi può avverarsi domani. messaggi in una bottiglia da affidare ai byte. fa anche bello.

mi è venuto in mente che, quando c'avevo 16 anni (o giù di lì, insomma, durante la seconda metà dell'Ottocento) mi mettevo sul letto, prendevo un libro in mano (in quel periodo cesare pavese su tutti, ma anche alfred de vigny stello e paul verlain e gianfré patasse) (questo l'ho inventato perché mi andava). libro in mano e musica appalla nelle orecchie, ricordo soprattutto passion, di peter gabriel (colonna sUonora del film l'ultima tentazione di cristo di martin scorsese, cugino più posato di francis scortese).

ok, libro in mano, musica appalla nelle orecchie, raggiungevo una sorta di dimensione parallela (è un'affermazione forte, ovviamente, ma non come dimensione parallelepipeda), qualcosa di simile a una trance emotiva (comunque meglio di un trans emotivo) e, come imbambolato e cotonato dalle onde theta mi chiedevo "cosa vuoi che succeda?". e poi andavo a prendermelo.

ecco. te che sei passato di qua perché ti vuoi male e sei convinto che devi espiare le tue pene in modo assoluto, te... cosa vuoi che succeda? lo sai? qualsiasi cosa sia, valla a prenderLa. falla accaderLA. ciò che ci accade ci sceglie. renditi visibile.



* la mente, ovvero le connessioni, i pensieri, è il frutto del cervello. è una cosa importante perché non sempre un cervello dà frutti in linea con le sue potenzialità. questo post lo dimostra: è una ca__ta

31 dicembre 2018

? ma anche !

di auguri per il 2019 ne abbiamo piene le tasche (e per "ne abbiamo" intendo io).

scomodare la retorica è un po' come andare a mangiare dalla nonna. ne esci sempre sazio ma ti sei anche tirato due maroni.

MAPPERÒ a me MI sembra doveroso formulare qualcosa di positivo (serio-positivo), che magari sia il meno retorico possibile.

e, allora, mi viene in mente che te sei te. e chi sei te lo decidi te.

ovviamentemente ognuno potrà vedere in te ciò che crede. ma è un limite altrui. ognuno vede ciò che può vedere e per chi vive in una gabbia mentale le "stranITÀ" altrui son tutte anomalie genetiche.

allora, nei prossimi giorni (secondo dopo secondo, minuto su minuto, ora su LE ORE) a me piace pensare che sarai in grado di fare sapere chi sei, di rendere palese e lapalissiano chi sei,  di rendere persino assiomatico il lasciare trasparire chi sei.

chi sei te lo decidi te. non permettere che lo decida qualcun altro. e se qualcuno vede in te ciò che non sei, trattalo come va trattato e continua a essere chi sei. non piegarti mai e non cambiare per soddisfare qualcuno. soddisfa te stesso. vai a letto ogni giorno stanco ma appagato.

non vedo "augurio" migliore. e se c'è, allora anche io vivo in una gabbia mentale. la retorica l'ho scomodata comunque, i maroni ve li ho tritati. però l'augurio è sincero.

je vous embrasse tous


29 dicembre 2018

c'è un cElo bellissimo

c'è un cielo bellissimo anche se a te (e con "te" intendo "voi due lettori a pagamento") interessa zero.

ed è un cielo così tanto bellissimo che ci si dovrebbe svegliare il mattino presto per goderselo il più possibile.

un cielo consolante. che sta lì per farsi ammirare ed è lì anche per chi è tuttoindaffaratoafarealtro.


una sensazione di essere parte di un tutto e, in fase digestiva, diventa facilmente parte di un rutto.

è lì per chiunque. non fa distinzioni. è meraviglioso così. il sole entra nelle finestre delle case, delle chiese e dei troiai. non fa distinzioni.

non ha pregiudizi, preconcetti, non chiede la questua (neppure la quellua) e non vuole niente in cambio. è lì per farsi ammirare da chi avrà occhi per ammirarlo, per farsi capire per chi avrà cuore per capire, un cielo che sembra il mare e che copre il mare senza volerlo adombrare. brilla di luce propria e porta una sensazione di tepore.

dovrebbe essere un insegnamento per tutti. dovremmo essere cielo. essere a disposizione senza pregiudizi, totalmente aperti, senza volere nulla in cambio. senza rancori, al di sopra del concetto di noia, o di pazienza, o di elovignità. (parola inventata che però rende malissimo l'idea)

restare lì anche per chi non ha mai guardato.

26 dicembre 2018

Candito


Al mio 3 smettete di seguire il mio blog... ❤