1 luglio 2015

Umberto Eco è la prova: la rete è piena di imbecilli

Ammetto di averci pensato un po' prima di scrivere questo post. E non perché avessi remore nel farlo. E' che non sapevo su cosa scrivere, quindi sono andato per esclusione e ho scelto una cosa di cui non può fregarmi di meno.

Ed ecco l'argomento scelto: Umberto Eco e la sua celebre frase "Internet da' diritto di parola a legioni di imbecilli". Sono giunto alla conclusione che pure avendo torto, Eco ha ragione da vendere.

E' doveroso sappiate (alzi la mano chi non gliene frega niente) che, quando avevo 17-18 anni, nutrivo una vera adorazione per Eco. Nonostante ciò ha continuato a scrivere.

Eco ha ragione. Punto e basta. C'è chi ha sostenuto Eco, non perché del tutto convinto, ma perché "se lo dice Eco...". Quindi Umbertone ha ragione. Poi c'è chi lo ha sostenuto non perché del tutto convinto ma perché "se il mio "amico" di Facebook, quello noto a tutti per essere un idiota, da' torto ad Eco... devo assolutamente distinguermi da lui, quindi Eco ha ragione". In entrambi i casi parliamo di imbecilli che popolano Internet. Ergo Eco ha ragione.
Umberto Eco quando ancora somigliava al Commissario Kress

Alzo le mani. (Frase letta su Twitter) "Se adesso diamo torto ad Eco... alzo le mani". La parafrasi è: "siccome Eco è uno scrittore coi controcoglioni, allora di certo è intelligente. E se quattro idioti danno addosso ad un uomo intelligente, io mi arrendo".

Eh no! Ieri era martedì! C'è la categoria piuttosto ben nutrita che sfrutta l'asse culturale "Lucarelli - Adinolfi" e comincia a fare dei giri di parole assurdi per dimostrare che Eco ha torto: "siccome mia nonna era vicina di casa della madre di Eco quando ancora non era sposata e siccome girava voce che non fosse proprio una donna dotata di grande intelligenza, considerando anche che se oggi è giovedì 21 e ieri era martedì 16, allora Eco ha torto". Ulteriore dimostrazione della densità di imbecilli che popolano la Rete.

Sillogismi (o quasi). "Internet è pieno di imbecilli, Eco naviga in Internet, quindi Eco è un imbecille". Non fa una piega. Detto da gente che in Rete ci va tutti i giorni, mi sembra una dimostrazione lampante del fatto che Eco abbia ragione.

Se dici una boiata, la si sente due volte. Eco non è un uomo stupido, ma sta alla Rete come Moggi sta al calcio onesto. Mi spiego peggio: se Schettino tenesse una lezione, chessò... sulla gestione del panico, potremmo giustamente sollevare qualche obiezione. Se Eco parla di Internet anche. Umberto Eco (cito da Wikipedia) "è un semiologo, filosofo e scrittore italiano". Non risulta da nessuna parte che sia esperto di Internet e reti sociali. Dovrebbe quindi limitarsi a fare ciò che gli riesce davvero bene, come fa Banderas che non esce più dal Mulino da tempo immemore (credo in compagnia di Moggi che non si vede più da un bel po' di tempo anche lui).

La mamma degli imbecilli è sempre incinta (ed è decisamente zoccola). Se voglio trovare un imbecille non devo per forza andare su internet, ne trovo in abbondanza sul mio pianerottolo (due appartamenti, uno dei quali sfitto). Il parlamento è pieno di imbecilli, i supermercati sono pieni di imbecilli, così come sono piene di imbecilli le strade e gli uffici. Sostenere che Internet pulluli di imbecilli è una banalità che confina con lo squallido. E' vero... la Rete è piena di imbecilli. E Umbertone non fa eccezione.

1 commento:

  1. Da frequentatore imbecille di rete, nonché spesso curioso lettore di Eco, mi sento di darvi ragione, e chiudermi nel cul de sac della mia contraddizione.

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