Il disertore di Boris Vian, traduione di G. Calabrese
In piena facoltà egregio presidente
le scrivo la presente che spero leggerà
la cartolina qui mi dice terra terra
di andare a far la guerra quest'altro Lunedì
Ma io non sono qui egregio presidente
per ammazzar la gente più o meno come me
io non ce l'ho con lei sia detto per inciso
ma sento che ho deciso e che diserterò
Ho avuto solo guai da quando sono nato
e i figli che ho allevato han pianto insieme a me
mia mamma e mio papà ormai son sotto terra
e a loro della guerra non gliene fregherà
Quand'ero in prigionia qualcuno mi ha rubato
mia moglie, il mio passato la mia migliore età
domani mi alzerò e chiuderò la porta
sulla stagione morta e mi incamminerò
Vivrò di carità sulle strade di Spagna,
di Francia e di Bretagna e a tutti griderò
di non partire più e di non obbedire
per andare a morire per non importa chi
Per cui se servirà del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro se vi divertirà
e dica pure ai suoi se vengono a cercarmi
che possono spararmi io armi non ne ho
I. Fossati - Lindbergh (lettere da sopra la pioggia) - 1992
Mi ha incuriosita l'etichetta...
RispondiEliminaLa canzone è bellissima!
Adoro Vian,
RispondiEliminaho quasi tutta la sua discografia.
@l.a.v.i.n.i.a
RispondiEliminama te cosa ci fai qui? spendi meglio il tuo tempo :-)
un abbraccio
@penelope
oltre un anno dopo, ma ti rispondo. come una bottiglia nel mare telematico. dai, quasi poetico!