8 novembre 2018

L'importanza scarsa delle parole

Le parole sono importanti. A volte sono persino macigni (altre volte mapiccioni). Ma di quaglie parole sto parlando?

Tutte. C'è un vecchio racconto di Gigi D'Alessio  un monaco tibetano in cui viene spiegato che le parole sono un chiodo e, per quanto lo si possa togliere dal legno in cui lo si è conficcato, resterà sempre un buco a fare da testimone.

Le parole sono importanti, ma sono scarsamente precise. Un esempio (agevolo diapositive)


Orso supino


Anche

PS: il tag "fi*a gratis" è una cagata.

15 commenti:

  1. E' vero le parole sono come spade che possono trafiggere e lasciare profonde ferite quando non ucciderci dentro.

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    1. Già, Daniele. Ma solo se glielo permetti. E poi non è quasi mai ciò che si dice, ma chi lo dice.

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  2. A volte si scrivono parole credendo di dargli un senso opposto a ciò che in realtà gli si sta dando e si fa danno.
    Altre volte, invece, le parole non vengono ne dette ne scritte...restano sospese nel limbo dell'incompiuto e si ingrandiscono fino a cadere sulla terra per il proprio peso.
    In alcuni casi, invece, le parole non andrebbero usate, bisognerebbe usare solo un sano e denso silenzio.

    Niente...passavo da qua per un saluto :)

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    1. Il silenzio e i sorrisi sono meravigliosi anche per questo.

      Passa quando vuoi e saluta ogni volta che ti pare (con il sorriso)

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  3. Le parole hanno sempre un senso ben definito: è l'interpretazione il vero problema. Il punto di vista di chi le ascolta.
    Forse per questo bisognerebbe dare più importanza ai fatti.

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    1. et voilà. è proprio quello che volevo dire, tu però lo hai detto molto meglio. decisamente megliamente.

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  4. Dicono che le parole possano far più male degli schiaffi, dei pugni, degli spintoni dati all'improvviso. Forse, persino degli occhi neri.
    Eppure, io ho fatto tanto male con le parole. Per legittima difesa, si dice, ma anche per stanchezza.
    Però, se c'è una cosa che ho imparato dalla vita, è che le parole possono fare anche bene. E tanto.
    Quindi ti lascio questo saluto un po' sconclusionato, per dirti che ci sono.

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    1. Uella che risposta seriosissima :-)

      La parte importante del post è macigni-mapiccioni e ma quaglie.

      Non capisci il mio genio (e se fossi genio dovrei chiedermi perché) :-)

      Le parole sono strumenti meravigliosi, ma come dice molto benissimo la dama bianca, i fatti sono meglio. il silenzio è un fatto stupendo privo di parole, che ne contiene talmente tante da non sapere quali scegliere.

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  5. Ciao, ti sta per arrivare una denuncia a seguito dell'immagine dell'orso supino. Se fosse stata un'orsa supina sarebbe stata una tragedia, lo sai, si?
    Ho dovuto prendermi un secondo di troppo per capire la storia dei macigni e dei mapiccioni, verrai denunciato anche per quello.

    Io le parole le so usare molto bene nel modo sbagliato. Per esempio, le mie amiche mi contattano quando vogliono scrivere messaggi velenosi ad ex/ex amici/futuri ex capi. E poi dicono che i giovani non hanno idee per business nuovi ed innovativi.
    Le parole sono imprecise perché vengono interpretate, quindi siamo imrecisi noi umani. Se dico al mio cane "seduto" lui non interpreta, la parola è precisa e lui precisamente comincia a saltare come un babbonchio perché ha precisamente deciso di ignorarmi.

    Ps. non avevo capito neanche la storia del tag perché non avevo letto le etichette, con questa terza denuncia addio, ci vediamo dietro le sbarre (non è vero, tanto in Italia non si arresta nessuno).

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    1. giao, per le denunce posso darti il numero della mia ex moglie, ha già tutto pronto, deve solo firmarle. se ti accodi risparmiate pure qualcosa.

      se i coltelli sono precisi ma il lanciatore è un babbonchio (qualsiasi cosa significhi), forse è meglio non maneggiare coltelli. for uords is de seim. maneggiare con cura e, soprattutto, sapere che l'effetto collaterale è sempre dietro l'angolo.

      areare il locale prima di soggiornarvi, leggere il foglietto illustrativo epoiunsaccodialtreparoledettetuttedifretta

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    2. Tra ex moglie e marito non mettere il (niente, non mi viene una rima). Ho letto tanti post sulla tua ex moglie, non so se la cosa si sia risolta (bene) ma nel caso hai tutta la mia comprensione ed il mio appoggio, certe cose non si fanno, semplicemente.

      Babbonchio deriva dal Calabrese che deriva dal Greco che deriva dai Greci. Significa che è uno stupidino ma che ti sta simpatico

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    3. Ho già dato del babbonchio a tre persone. ormai è un termine che ho fatto mio :-)

      (la mia ex moglie? ognuno è responsabile di ciò che fa e ne paga le conseguenze. non sono mica dio, ma uno spettatore disinteressato e attento nello stesso momento)

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    4. Bravo, vai e spargi il verbo. Babbonchio è il termine più successevole del mio dialetto tra gli stranieri, a quanto pare XD

      (hai ragione, anche perché un conto è quando si tratta di scaramucce tra due ex, un altro quando ci sono altre personcine di mezzo)

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  6. Il testimone però si dovrebbe proteggere, lasciarlo scoperto in balìa dei killer atmosferici equivarrebbe a esser complici di un delitto e... addio buco e addio legno.
    Ciao e buona giornata!

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    1. Giao, che bello sapere che HAI passata di qua. proteggere è un avv... un sost... è un verbo. e i verbi, si sa, volant. le gambe collant. (oddio)

      in ogni dialogo, in ogni trasmissione fosse anche non verbale, ci vuole un emittente e un ricevente. ognuno è responsabile di ciò che dice ma anche di ciò che capisce, sennò la comunicazione è sorda o, meglio, come dicono i tedeschi "is a deaf communication" :-) (traduco: is a def commiunicheiscion)

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