20 agosto 2007

Riflessione privata di gruppo

La mattina, ogni mattina, sveglia, doccia, colazione, caffé bollente, fuga verso l'autobus (che sembra fare ogni cosa per evitarmi) eppoi treno. Funicolare, lavoro. Lavoro, lavoro, lavoro, lavoro... la sera funicolare, treno, a casa a piedi perché l'autobus, per evitarmi del tutto, ha già felicemente archiviato la sua ultima corsa e, l'autista, è già stravaccato sul divano con una palla fuori dai boxer, in fase digestiva.

Sull'autobus, la mattina: sempre le stesse persone. Alla stazione: sempre gli stessi visi. Sul treno: sempre le stesse espressioni assonnate, fatte sbucare da due occhi appena dischiusi. In ufficio (beh.. almeno lì) sempre gli stessi suoni fatti dalle stesse voci.

Ma, alla fine, qual è il segnale indistinto che oggi non è uguali a ieri ed è diverso da domani? Si può sperare in qualcosa di nuovo nella vita se ogni giornata sembra uguale? A me, sta cosa, comincia a rodermi dentro...

2 commenti:

  1. ti lascio un commento anzi no un saluto e un grazie per esser passato dal mio blog, che è soltanto un diario e che è soltanto un posto dove scrivo cose, che non centrano nulla con il mondo, un poco me ne vergogno ma tant'è...

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  2. Ciao!
    Giungo qui passando da Pier, leggo il tuo post "incavolato", e mi viene da dire qualcosa...
    Sì, che anche a me spesso sembra che tutto scorra uguale, e non lo sopporto. Ma se guardi bene, non c'è mai un giorno uguale all'altro, e fondamentalmente perchè dentro di noi c'è un'istancabile fluire...
    E poi, proprio a causa dei periodi in cui non si sopporta più ciò che appare un'omeostasi, accade che si faccia qualcosa che scatena eventi!
    (quindi anche "il rodere" a qualcosa serve! ^___^ )

    Un saluto e un augurio per cambiamenti POSITIVI!

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